giovedì 11 luglio 2013

19 Postini sulle funzioni di una ‘Casa della Pace’ in Sabina (viii) – Undici domande



583 (8)

Perché opporre i ricchi ai poveri?

I ricchi non sono altro che ciò che i poveri vorrebbero essere. L’opposizione è di superficie. Basterebbe una legge che limitasse l’avere del singolo, e ci sarebbe di che sfamare tutti. Qualcosa del genere era nei Naturvölker (popoli di natura) ed è stato ripreso dall’’ideologia comunista in tempi recenti. Presso quelli il modello ha resistito per decine, forse centinaia di migliaia di anni. Le società comuniste si sono dissolte in pochissimi anni. A questo punto si pongono alcune domande:

  1. Siamo sicuri che la scomparsa di quelle società sia definitiva?
  2. Quella scomparsa ha lasciato tracce?
  3. Le eventuali tracce sono ciò che ci ha permesso di sopravvivere?
  4. I modelli che hanno soppiantato il modello social-comunista si dimostrano più affidabili di quello?
  5. Il modello concorrenzial-capitalista è incompatibile con quello social-comunista o sono possibili modulazioni reciproche?
  6. È possibile l’assunzione pratica di un modello senza assumere contestualmente anche l’abito ideologico?
  7. Ciò che rende pericolosi per la sopravvivenza tutti i modelli è la loro realizzazione concreta o il loro retroterra ideologico?
  8. Attualmente il modello democratico sembra vincente. Incondizionatamente?
  9. La vittoria eventuale di un modello sarà il risultato di un confronto o di una modulazione culturale?
  10. È possibile un conflitto pacifico tra modelli?
  11. È possibile una ‘pace’ senza investitura ideologica?


[Cercherò, nei prossimi 11 postini di dare una prima risposta (necessariamente provvisoria e superficiale) a queste domande.]

Nessun commento: